Oggi illustrerò alcuni fondamentali passaggi per selezionare il mutuo migliore e massimizzare il risparmio. Ovviamente si tratta solo un riepilogo rapido della materia perché a dire il vero ci sarebbero tante altre accortezze da seguire… Ma chi mi seguirà e si affezionerà ai miei consigli, imparerà anche altri utilissimi segreti!

Individuare il mutuo con lo spread più basso
Lo spread è il tasso che le banche sommano ad un parametro di riferimento (es: il tasso Euribor) per determinare il tasso totale – variabile o fisso – applicato al finanziamento. Tanto più contenuto risulterà lo spread, tanto più bassi saranno gli interessi associati alla linea di credito. Lo spread rimane il medesimo per l’intero piano di ammortamento. Ma, talvolta, uno spread basso potrebbe essere offerto solo a fronte di un rapporto tra l’importo concesso e il valore dell’immobile altrettanto basso (Loan To Value), pertanto, nel caso in cui il richiedente non disponesse di una significativa liquidità da affiancare alla somma erogabile, sarebbe un bel problema.

Esaminare Taeg, indicatore degli oneri globali del mutuo
E’ il Tasso Annuo Effettivo Globale e riporta il costo del finanziamento inclusi gli oneri accessori, di perizia e di istruttoria. Per fare un serio confronto tra le diverse proposte, il Taeg è fondamentale.

Conoscere esattamente l’importo definitivo della rata
Accanto ai già citati spread, loan-to-value, tasso euribor – che possono variare in base al tipo di finanziamento scelto – esistono dei costi fissi che determinano l’ammontare della rata o che incidono sul costo complessivo del finanziamento. Innanzitutto le spese di istruttoria della pratica, cioè le commissioni che devono essere pagate alla banca per la valutazione della concessione del mutuo, cui si aggiungono le spese di perizia sull’immobile. Ci sono poi le spese di riscossione dei rimborsi e dell’incasso delle rate, le spese notarili per la redazione del contratto di compravendita, eventuali visure, le imposte, le coperture assicurative e tutta una serie di altre spese accessorie.
Su queste spese, se ben selezionate o negoziate, è possibile risparmiare davvero moltissimi soldi.

Quale tasso è davvero il più conveniente?
Tasso fisso o tasso variabile? Per non sbagliare si potrebbe scegliere un “mix” tra i due – il cosiddetto tasso misto - ma bisogna fare attenzione. Tasso variabile con “cap”: è previsto un tetto massimo per il tasso di interesse. Tasso misto: permette di modificare il tasso applicato. Si può passare da una tipologia all’altra a seconda delle contingenze di mercato, ma bisogna essere molto cauti. Di contro, si applicano, di solito, costi più elevati. Di fatto lo spread è più elevato.

Agevolazioni sulla prima casa
In base alla normativa vigente è possibile usufruire di detrazioni fiscali a condizione che i requisiti siano rispettati. Si possono avere dei benefits anche per i costi relativi al mutuo per ristrutturazione o costruzione dell’immobile. La detrazione Irpef corrisponde al 19% attinente agli interessi passivi computata su una somma massima di 4mila euro annui.

Non chiedere un finanziamento se si ha intenzione, a breve, di accendere mutuo
Può costituire uno svantaggio da non sottovalutare perché il profilo creditizio del cliente ne esce danneggiato. Le banche valutano infatti sempre gli oneri finanziari assunti del cliente che non devono eccedere il 30-35% del reddito mensile. I redditi non ufficiali non risultano pertinenti

Diventare più ricchi e felici col "mutuo intelligente"? Si può!

Team Sitomutui

Marco Mangano

Esperto Mutui - Mediatore Creditizio

Adriana

Redattore 

Paola

Webmaster

Mattia

Autore

Sample banner

Perdita Impiego